
Come ogni anno condividiamo pubblicamente il documento da cui ripartiamo per il lavoro del nuovo anno. Confidando in vecchi e nuovi compagni di strada.
Documento di riprogrammazione
del Centro Territoriale a Scampia - Mammut
A seguito del lavoro di verifica effettuato con operatori, docenti, destinatari dell’intervento adulti e bambini, è redatto il seguente documento di riprogrammazione annuale 2025/2026
Ipotesi di ricerca
La cura dell’individuo e quella della collettività non si escludono, ma si potenziano reciprocamente quando vengono coltivate insieme. Integrare pedagogia, psicologia, sociologia, antropologia, spiritualità e sguardo politico può migliorare in modo significativo la vita delle persone e dei territori. Cambiamento e adattamento – tanto sul piano individuale quanto ambientale – vanno riconosciuti come processi interdipendenti da accompagnare e valorizzare nella loro relazione dinamica.
Domande guida della ricerca-azione
1. Una sede territoriale può diventare un luogo generativo di cura reciproca tra individuo e territorio?
2. Il miglioramento dell’offerta educativa della scuola può intercettare bisogni sommersi, inclusi quelli delle persone escluse, contribuendo a creare cultura e cittadinanza attiva e rivitalizzando al contempo la scuola stessa?
3. Quali sono oggi i gruppi (formali e informali) che riescono davvero a tenere insieme la cura della persona e quella dei territori?
4. Chi è in grado oggi di coniugare visione e tensione verso società auspicabili con l’attenzione al disagio e alle potenzialità dei singoli e micro gruppi sociali?
Bisogni rilevati da cui ripartiamo
Scuola
• Relazioni educative segnate da “problemi di potere”, paura, aridità emotiva e inconsapevolezza di ruoli e posture copionali.
• Isolamento individuale e collettivo; ciascuno se ne sta chiuso nel suo orticello-parrocchia, compartimenti stagni identitari e/o metodologici.
• Interventi istituzionali scollegati dai bisogni reali e scarsamente efficaci.
• Relazioni istituzionali spesso solo formalmente partecipative.
Territorio
• Elevata incidenza di diagnosi tra i bambini e scarsa capacità sistemica di presa in carico.
• Problematiche diffuse di genitorialità fragile.
• Assenza di un reale approccio biopsicosociale, sia in ambito sanitario sia educativo.
• Spazi pubblici (piazza, villa comunale) chiusi o scarsamente fruibili, o sempre meno “pubblici”, con carenza di arredi urbani significativi.
• Carente cultura politica come responsabilità collettiva verso il bene comune, sommersa da sovrabbondanti “ego”, individuali o collettivi.
Obiettivi generali
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Scattare una fotografia sull’attuale capacità di lavorare in ottica biopsicosociale (chi, come, dove lavora così?) nei servizi e, più in generale nel pensiero e intervento sociale e politico.
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Prendersi cura in modo più approfondito e scientificamente fondato di bambini, ragazzi e adulti, con un approccio globale e integrato.
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Migliorare felicità e efficienza scolastica, tanto dei singoli alunni, quanto delle scuole con cui si entra in relazione, a partire da un’inchiesta aggiornata su possibilità e bisogni reali.
4. Sensibilizzare e formare culturalmente attorno ai bisogni rilevati.
5. Proseguire il lavoro avviato nell’ambito carcerario.
6. Rendere la sede del Mammut uno spazio vivo, aperto anche ad attività non dirette dal centro, in un’ottica di casa di quartiere.
7. Attivare e rafforzare la rete territoriale.
8. Continuare il lavoro sulle “due città”, avvicinamento tra le impermeabilità dei diversi ceti sociali. Aspetto che oggi va inserito nella più generale dinamica della gentrification, sollecitandoci ad ancora maggiore attenzione ad evitare approcci volti alla colonizzazione di territori e ambiti della vita pubblica (soprattutto alle dinamiche di mercato).
8. Promuovere l’uso quotidiano della piazza Giovanni Paolo II a Scampia, e attivare processi concreti di arredo urbano.
9. Partecipare al processo di riapertura e restituzione alla cittadinanza della villa comunale di Scampia, contribuendo a immaginarla come luogo vivo, pubblico e bello.
Finalità generali
1. Rilanciare il Mammut come centro di ricerca-azione psicopedagogica, locale e nazionale.
2. Avviare il Centro Clinico Mammut come spazio di produzione culturale e politica in un’ottica realmente biopsicosociale.
3. Potenziare il “Vivaio Mammut”: attività pomeridiane con bambini di tutta la città, basate sulla pedagogia attiva, come spazio a-terapeutico, in cui la pulizia relazionale e il pensiero creativo, costituiscono il terreno fertile per ogni processo di riarmonizzazione, anche per un eventuale successivo passaggio all’ambito clinico.
4. Realizzare un’inchiesta sui bisogni reali della scuola e sulle possibilità di cambiamento in chiave bio-psico-sociale.
Indicatori di risultato attesi a fine anno:
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È redatto documento con “biblioteca esperienza” e “bibliografia ragionata” su approccio biopsicosociale
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Sono stati stabilite relazioni significative ed è stato instaurato un inizio di dialogo tra i soggetti attualmente dediti a questo tipo di approccio
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Sono state fatte almeno 2 presentazioni /inchiesta
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Sono stati effettuati almeno 2 incontri significativi nel gruppo di pensiero legato al laboratorio biopsicosociale
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Nei pomeriggi abbiamo lavorato con la metodologia PEI messa a fuoco in questi 18 anni di ricerca, per tutti i partecipanti.
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Sono stati effettuati almeno 5 scambi significativi tra “Vivaio” e “Centro Clinico Mammut” o altri presidi dediti alla cura.
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Miglioramento soggettivo e oggettivo delle condizioni di vita di almeno 5 partecipanti ai percorsi del CTMammut, con riscontri certi.
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Risultati positivi significativi in termini scolastici, con riscontri positivi da parte dei docenti e dei genitori;
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Vengono registrati almeno 3 mutamenti significativi in termini di cambiamento di servizi o dell’assetto di contesto di partenza, anche in termini di presa di coscienza delle parti coinvolte.
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Modificazione di atteggiamenti e comportamenti in almeno 1/5 dei docenti partecipanti, che avranno adottato strumenti appresi durante il lavoro col CTMammut
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Alla fine dell’anno avremo un quadro più chiaro di qual è l’effettiva domanda di aiuto da parte di docenti e dirigenti scolastici; di quanto e come il nostro approccio pedagogico possa relazionarsi a questa domanda.
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Consolidamento ludoteca in carcere
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proseguimento giornata “gioco con papà” quindicinale nel carcere
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Conclusione percorso “nel labirinto di Minosse” in carcere (secondo ciclo), successiva verifica e riprogrammazione
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Realizzazione di almeno 2 iniziative pubbliche volte a modifiche culturali di convinzioni e convenzioni sociali alla base del malessere individuale inchiestato.
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Almeno 3 scambi significativi con la rete territoriale da cui si evince nuovo slancio collettivo
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Piazza e sede Mammut come rinnovata “casa comune”
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Realizzazione di almeno altri 2 arredi urbani nella piazza.
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Definizione uso piazza e consolidamento procedure utilizzo sede con Municipalità;
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Riapertura Villa Comunale;
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Possibilità concreta apertura cancello Villa sulla piazza;
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È potenziato l’utilizzo autonomo della piazza.
Piano delle attività
Sfondo integratore: Potere, corpo e nutrimento come sfondo teorico ed esperienziale unificante delle diverse azioni.
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Giro presentazione/Inchiesta
Un’inchiesta “Caccia al Tesoro”
Come ogni nostra pubblicazione, anche “Caccia al tesoro” è occasione d’inchiesta, anche in territori lontani e diversi.
L’esperienza e i contenuti teorici di vent’anni del Centro Territoriale a Scampia Mammut – che abbiamo cercato di far navigare in questa nuova pubblicazione – ci spingono verso una nuova ricerca-azione. A partire dalla nuova ipotesi di ricerca azione che anima l’intera attività del CT Mammut: la cura dell’individuo e quella della collettività non si escludono, ma si potenziano reciprocamente quando vengono coltivate insieme. Ipotesi generativa di molte domande: quali sono oggi i gruppi (formali e informali) che riescono davvero a tenere insieme la cura della persona e quella dei territori?
Chi è in grado di coniugare visione e tensione verso società auspicabili con l’attenzione al disagio e alle potenzialità dei singoli e dei microgruppi sociali?
L’ipotesi attorno a cui lavoriamo parte dalla premessa che oggi, più che mai, serve tenere insieme teoria e pratica, adattamento e cambiamento, psicologia, pedagogia, sociologia, antropologia, spiritualità , economia e politica. In una concezione olistica e interdipendente delle conoscenze e delle parti che compongono una realtà tanto complessa quanto stimolante.
Da qui nasce la proposta di un giro di presentazioni come momento di condivisione e di inchiesta. A partire dal tema del Potere, attorno a cui ruota la pubblicazione, proponiamo due modalità a chi vorrà ospitarci:
1. Presentazione del libro, con la partecipazione di persone e gruppi che lavorano nella direzione sopra descritta, o che portino contributi teorico-pratici capaci di aiutarci ad avanzare su questa strada.
2. E/o laboratorio esperienziale sui temi della pubblicazione.
Info e proposte di presentazione:
3385021673- [email protected]
Piccola scheda del libro
Caccia al tesoro.
Potere, invisibilità e ciò che si impara con i bambini;
di Giovanni Zoppoli, Centro territoriale Mammut a Scampia
Altreconomia, luglio 2025
Questo libro è una prima sintesi di vent’anni di lavoro del Centro territoriale Mammut a Scampia, nato nel 2007 in una piazza abbandonata del quartiere napoletano. È frutto di una ricerca-azione in cui lo spazio pubblico incontra la scuola attiva di John Dewey, Célestin Freinet e Kurt Lewin. All’interno si trovano distillati anni di esperienze in ambito educativo, sociale e creativo. Non è solo un racconto: è una proposta concreta per una scuola viva, che parte dal basso, capace di coniugare teoria e prassi, ascolto e trasformazione. Con la prefazione di Franco Lorenzoni.
1. Proposta alle scuole e Università “L’A.PE”
• Presentazione del libro “Caccia al tesoro” come evento culturale apripista.
• Formazione generalista trasversale tramite il percorso “L’APE”.
• Ricerca-azione con focus formativo su gioco e lettura come attuazione e proseguimento della ricerca sul potere, in collaborazione con CEMEA e Hamelin .
• Supervisione e supporto psicopedagogico nelle classi, integrati con il lavoro sul Mito e inseriti nel Laboratorio Bioptico.
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Incontri di scambio e cooperazione tra docenti, formatori e territorio, finalizzati alla realizzazione della giornata finale in piazza di aprile ‘26.
• Intervento mattutino con le classi di appartenenza dei bambini che frequentano il pomeriggio, per promuovere la continuità educativa tra scuola e Mammut, attivando formazione in servizio.
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Altri percorsi teorico esperienziali, generalisti o tematici, su pedagogia attiva e psicologia umanista, a Napoli e in altre città.
Editoria:
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Redazione di un numero de L’APE e del Barrito dei Piccoli
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Cura dei siti e dei social come parte integrante del centro di comunicazione e d’opinione del CT Mammut.
2. Pomeriggi al Mammut
• Supporto ai compiti scolastici all’interno di laboratori pedagogici attivi (gioco, teatro, pittura, narrazione come modalità di fare apprendimento/insegnamento), nel proseguimento della sperimentazione metodologica del CT Mammut di questi 20 anni,
tre giorni a settimana (martedì, mercoledì, venerdì dalle 16:30 alle 19:00).
• Attività a sorpresa il lunedì o il giovedì (1 o 2 volte al mese).
3. Percorso MITO DEL MAMMUT XIX edizione
• Focus tematico su potere, corpo, nutrimento.Laboratorio settimanale in classe (circa 3 ore per ciascuna scuola partecipante).
• formazione su lettura e gioco, come modalità con cui continuare a lavorare sul tema del Potere, a cura di Hamelin e CEMEA.
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Percorso cooperativo tra le insegnanti e di scambio tra i bambini .
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Il giornale con i bambini, come strumento attuativo e raccordo dell’intervento formativo.
• Festival finale in piazza: all’interno di una impianto ludico teatrale, ogni gruppo o classe prepara una postazione per attività esperienziali ad aprile, sul modello “Esposizioni”. Giornata che costituisce evoluzione della metodologia del gioco di teatro quartiere il Mito del Mammut, giunta alle XIX edizione e che da sempre contraddistingue il lavoro del CT Mammut. In concomitanza della giornata tavole rotonde e seminari. Momento finale del percorso cooperativo realizzato nelle scuole con L’APE.
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Laboratorio Biopsicosociale – Centro Clinico Mammut
• Inchiesta sull’attuale capacità della nostra collettività di lavorare in ottica biopsicosociale (chi, come, dove lavora così?). Redazione di un documento aggiornata su “biblioteca delle esperienze” e “bibliografia ragionata”.
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Stipulare convenzioni con scuole e associazioni con definizione di modalità d’invio al Centro Clinico Mammut.
• Documento fondativo su premesse metodologiche e protocolli d’intervento.
• Presa in carico di almeno 4 casi complessi.
• Attivazione di reti locali di supporto e collaborazione.
• creazione e attivazione gruppo di pensiero e ricerca con due incontri annuali per monitoraggio e inchiesta continua.
Finalità generale dell’anno è avviare la stesura di una metodologia attuabile e sostenibile del Laboratorio BioPsicoSociale Mammut, promuovendo coscienza critica e cambiamento a livello cittadino.