Ipotesi generale di ricerca

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Da Scattiva di settembre

Al termine della prima giornata di “Scattiva in cerca” di lunedì 14 ottobre al Mammut abbiamo  “estratto” la mappa di ricerca collettiva di questa settima edizione del Mito del Mammut.

Attraverso una sintesi delle criticità e delle potenzialità del contesto emerse a settembre 2013 nella Scattiva pubblica al Museo Archeologico (di cui proponiamo le parole sporgenti in appendice), il gruppo ha elaborato l’ipotesi generale di lavoro attorno a cui intessere la mappa di ricerca della VII edizione del Mito del Mammut.

IPOTESI GENERALE DI RICERCA

La domanda di lavoro/ipotesi iniziale è la seguente:

Territorio e scuola possono trasformarsi in luoghi generatori/potenziatori di salute realizzando in maniera sostanziale, e non formale, valori e metodologie della pedagogia attiva ed esercitando un ruolo di centro territoriale che potenzi cooperazione e spirito di comunità anche con chi è straniero.

Le sotto-domande:

1)       Come possiamo trasformare aule grigie e pareti rovinate in luoghi pulsanti vita, calore e bellezza?

2)       Come permettere alla/al maestra/o in cerca di uscire dal proprio isolamento?

3)       Come può la scuola non essere più un luogo in cui si genera insuccesso?

4)       Come può la scuola incidere sul grave  inquinamento di acqua, area e terra come nel caso di Bagnoli e delle cosiddette “Terre dei fuochi”?

5)       Come fare in modo che gli alunni non percepiscano più la scuola come un carcere da cui si ha voglia di evadere?

6)       Come rispondere a bisogni speciali senza attivare percorsi di segregazione e classi speciali?

7)       Come fare in modo che nel processo di apprendimento la fase della valutazione sia efficace ma non dannosa?

8)       Come trasformare il sistema di giudizio/ castrazione su cui è oggi basata la scuola?

9)       Come ridurre il fenomeno della dispersione e abbandono scolastico?

10)    Come fare in modo che la psicologia sia davvero di aiuto nel lavoro pedagogico nella scuola e nel sociale?

11)    Come incidere su apprendimento e sviluppo psicosociale   quando l’alunno ha alle spalle una famiglia molto problematica?

12)    Cosa fare in presenza di più alunni pluribocciati in una classe delle elementari?

13)    Come fare in modo che i genitori accettino che la scuola non serva solo a insegnare a leggere e a scrivere?

Obiettivi di mutamento generali

-          realizzare percorsi di scuola attiva utili a potenziare la salute individuale e collettiva

-          migliorare efficacia e piacevolezza dei percorsi di apprendimento curriculare

-          produrre un documento di ricerca, con  basi teorico/pratiche rigorose sulla validità di approcci e metodologie messe in campo

 

Strumenti di monitoraggio

Sarano gli strumenti adottati da ciascun partecipante alla ricerca Mito VII. Tra gli strumenti abbiamo suggerito:

Il diario di bordo

Il diario di bordo   è un documento che andrebbe  compilato “a caldo”, cioè appena finita la singola esperienza. Non dovrebbe in alcun modo essere un documento formale, niente che ha che fare con schede o altri documenti burocratici fatti per qualcun altro. Il diario di bordo è uno strumento personale, intimi quasi, assolutamente di proprietà esclusiva di chi lo compila. Sarà solo lui a decidere se, in quale parte e quando condividerlo con il resto del gruppo.

Il documento dovrebbe contenere

Ø  una parte fissa con i seguenti elementi:

-   titolo dell’esperienza

-   numero e nomi dei partecipanti e di tutti i soggetti a qualsiasi titolo coinvolti

-   orario in cui è stata messa in campo l’esperienza

-   luogo in cui l’esperienza è avvenuta

-   descrizione dell’esperienza (oggettiva/soggettiva)

Ø  una parte variabile con i seguenti elementi:

-   domande e indicatori attorno a cui l’esperienza ha permesso di lavorare

-   materiali teorici  o altre pratiche che ci  hanno ispirato  nel mettere in campo questa esperienza, oppure che

l’esperienza messa in campo ci ha fatto venire voglia di indagare.

 

Sintesi e consegne per la prossima “Scattiva in cerca” del 2 dicembre

La domanda ipotesi diventa pertanto la trasformazione, il cambiamento verso cui tendere attraverso il lavoro di ricerca azione del Mito VII.

Ciascun membro del gruppo di ricerca dovrà ora elaborare la propria personale mappa di ricerca, collocandola all’interno di quella più generale sopra riportata.

Le criticità di ciascuna scuola o altro gruppo serviranno ad elaborare le sotto-ipotesi specifiche e le azioni attraverso cui raccogliere prove che avvalorino l’ipotesi generale.

È in questo quadro che è stato posto il più generale tema della valutazione: cosa possa essere considerata una prova e cosa no è qualcosa che spetterà principalmente al singolo ricercatore. Dovendo comunque arrivare a definire criteri di valutazione validi per tutti i partecipanti al percorso.

Ciascun partecipante lavorerà pertanto a definire:

1)     criticità del contesto

2)     domande di ricerca

3)     obiettivi

4)     azioni

5)     monitoraggio (indicatori e strumenti)

6)     biblioteca esperienza

7)     bibliografia ragionata

Abbiamo posto il giorno 20 novembre come limite per la consegna di questa prima mappa di lavoro da parte di ciascun partecipante. Capire se si ha tempo e energie necessarie ad elaborare questo primo documento comune sarà utile anche a capire a quale livello di partecipazione ciascuno potrà puntare.

Se da una parte è necessario che il livello “ricerca in profondità” abbia questi contenuti e questi tempi, il Mito VII è stato pensato per includere anche chi pur avendo voglia di partecipare non poteva farlo in maniera completa.

Documento di ricerca e scadenza costituiscono pertanto ulteriore momento di autoselezione, rimanendo l’equipe Mammut a disposizione di chi vorrà essere affiancato nell’elaborazione della propria mappa di lavoro. Basta chiamarci per luogo e tempo adeguati a questo lavoro.

 

CONTESTO dall’incontro di Scattiva di settembre al Museo Archeologico di Napoli

Principali punti critici emersi

Aule grigie e pareti rovinate Isolamento vissuto dal maestro

Precarietà dell’insegnante

La scuola che crea insuccesso

Bagnoli-amianto-base Nato Evasione (ma si evade dal carcere…) Tempo/spazio

Intervento psicologico adeguato Specialisti e boy scout

80% situazioni familiari tragiche

In una classe 7 bambini pluribocciati

Maestra mamma

Le famiglie si accontentano solo leggere e scrivere

Benefattori- tradire fiducia dei bambini

Soldi per sopravvivenza strutture terzo settore che rifiutano questa logica Quanti sono disposti a vedere i bambini così come sono

 

Soluzioni prospettate

Singole metodologie e strumenti che ciascun insegnante relatore ha esposto Cambio contesto

Scuola/città Ruolo attivo

Scuola centro territoriale/comunità No classi speciali

Narrazione, favole, miti

Arte e pedagogia che libera non che ingabbia

Atteggiamento: non giudizio, non colpevolizzazioni, divertimento, Extrascuola e scuola insieme

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