Il laboratorio di Break dance si svolge stabilmente tre volte a settimana.
Si tratta di una vera e propria scuola per adolescenti, basata sull’educazione informale, sull’apprendimento tra pari e su linguaggi e gerghi da cui spesso gli adulti sono esclusi, ma che quando si cominciano a comprendere si spalanca un mondo. Si imparano a leggere i muri della città, si impara a capire chi ci è passato, come si sentiva e che cosa sia successo, si impara a non avere paura di fronte a un Battle (=battaglia) che, per quanto possa avere un sapore di guerra in cui s’incontrano malintenzionati con la faccia da ‘cattivoni’, non vi è nulla di più pacifico e romantico, di più solenne e rispettoso.
Nelle periferie delle metropoli uno dei linguaggi più sviluppati tra i giovani è quello legato al mondo dell’Hip Hop, con le sue quattro discipline: Writing, Rap, Dj, Breakdance. Il rapporto con la strada, la possibilità di poterla esplorare, vivere, conoscere, trasformare, cantare, ballare, rappresenta una delle espressioni più interessanti del mondo giovanile. Vivere la strada in modo sano e costruttivo imparandone limiti e potenzialità, esprimendo costanza e volontà per imparare, approfondire e crescere nella propria specifica disciplina; ognuna caratterizzata da prove estremamente difficili, che richiedono dedizione e passione affinché si possa diventare competenti. Ognuna richiede studio, rigore e volontà ferrea, ma soprattutto il piacere, il desiderio di scambiare competenze, di imparare da un pari ed al contempo insegnare qualcosa in cui si è più bravi, in un continuo e reciproco scambio. Chiaramente può subentrare il conflitto, la competizione, quella sana, teatralizzata nelle espressioni e nei passi di break, cantata nelle rime del rap, disegnata su un muro grigio diventato di mille colori.
Il gruppo, la crew, rappresenta un aspetto centrale dell’esperienza condivisa, il gruppo-famiglia di appartenenza, organizzazione valoriale, che va a corrispondere ai bisogni propri del periodo adolescenziale, quando vi è la necessità di aggregarsi con i coetanei ed identificarsi in altri gruppi ed esperienze che possano supplire alla propria famiglia.
All’interno della riflessione su una possibile scuola per adolescenti, basata su interessi e passioni dove i rapporti di potere siano ribaltati, ognuno è portatore della propria individualità e del proprio bagaglio di competenze, pronto a dare e accogliere dagli altri. Una scuola basata sul desiderio e sulla scelta, alla ricerca di quelle che sono le proprie attitudini. L’incontro con la cultura Hip Hop è stato fondamentale, ha aperto visuali ed allargato immaginari, in primis agli adulti/educatori e poi di conseguenza a tutti i ragazzi e le ragazze che s’incontrano ormai da tre anni tra le mura del Centro territoriale Mammut, condividendo stesse passioni ed interessi, sperimentando un’esperienza di alto valore sociale ed educativo. Il gruppo è misto per provenienza, sociale, culturale, economica, di genere ed anche per età, dai 5 ai 25 anni: la comune passione travalica in questo caso un divario generazionale tanto rilevante. Tutti concentrati su un obiettivo comune, ovvero esprimersi ed aiutare i compagni a trovare il loro canale di espressione, dove i più grandi fanno da guida ai più piccoli trasmettendo valori e competenze. Il risultato è la creazione di un ambiente educante prolifico, in cui sentirsi riconosciuti e poter riconoscere, arricchito dagli stimoli degli educatori del Centro e da un senso di appartenenza ad una fertile e stimolante comunità territoriale più ampia, composta da bambini, famiglie, giovani e migranti.
A chi è rivolta?
Si rivolge a bambini, preadolescenti e adolescenti.